Il modello eziopatogenetico adottato dalla comunità scientifica internazionale per spiegare la SIDS è il cosiddetto modello del triplice rischio, il quale comprende tre fattori interdipendenti : 1) una vulnerabilità di base 2) un periodo di sviluppo critico (finestra di vulnerabilità) 3) fattori esterni scatenanti (fattori di rischio).
Secondo questo modello concettuale, nell’età critica che va dai 2 ai 4 mesi di vita, l’azione esercitata dai fattori di rischio ambientali (ad es. la posizione a pancia in giù durante il sonno), su bambini che presentano una labilità di base dei meccanismi di autorianimazione durante il sonno, può provocare il decesso improvviso ed inatteso. Gli indirizzi principali di ricerca sono rappresentati dagli studi su campioni di tessuto nervoso prelevato in corso di autopsie e dagli studi di genetica. I primi tendono ad evidenziare le alterazioni a carico delle strutture cerebrali (nuclei troncoencefalici) implicate nel controllo dell’attività cardiaca e respiratoria durante il sonno, gli studi di genetica, avvalendosi delle sofisticate tecniche di sequenziazione del genoma, a identificare i fattori di rischio genetici. Un passo decisivo potrà essere rappresentato dalla creazione di bio banche internazionali in cui custodire e studiare i campioni di tessuto, facilitando la condivisione dei dati tra i ricercatori impegnati in questo specifico settore.
Dr. Raffaele Piumelli
Centro per la CCHS e i Disturbi Respiratori nel Sonno
Centro Regionale SIDS
AOU-Meyer-Firenze